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L'ossigeno dell'amore: il racconto di Giampietro [parte 8]

Scritto da Redazione Centro Iperbarico di Ravenna il 27/ 08/ 2015

Cosa mi lascia quest'avventura?

La camera iperbarica è stata per me come una palestra di vita nella quale affrontare ogni giorno se stessi nel confronto con i propri limiti e i propri simili, nel capire quando dire sì e quando dire no,  nell'ascolto serio e profondo del proprio cuore, nel sentire di essere parte del respiro dell'universo e che siamo fratelli accomunati dalla possibilità di nascere amare, morire e risorgere.

Immaginiamo per un attimo la camera come una navicella lanciata nello spazio e di essere un pioniere alla ricerca della vita o del senso delle cose: allora potremmo affrontare le domande e trovare risposte ai tanti dubbi che provengono dal nostro mondo interiore; zone che a volte pensiamo di non avere o ignoriamo del tutto.

L'ossigeno simbolicamente può far affiorare ferite, sentimenti rimossi, angosce e anche aspetti belli... Infatti il primo giorno un signore disse: “Qui bisogna pensare solo alle cose belle”. E ben vengano! Noi “umani” abbiamo bisogno di ricordare le cose belle della nostra vita e raccontarle a questa generazione e a quelle che verranno. “Sursum corda”: l'ossigeno è vita, speranza, rigenerazione, rinascita, trasformazione.

Scusate ma devo andare, hanno appena fatto l'appello e gli altri compagni d'avventura si stanno dirigendo alla volta della camera, tra poco si chiuderà il portellone e inizierà un nuovo viaggio: attenzione, partenza, siamo in quota, agganciate le mascherine....si respiraaaaaaaaaaaaaaaa!

 

Leggi le puntate precedenti del racconto di Giampietro:

L'ossigeno dell'amore: il racconto di Giampietro [parte 1]
L'ossigeno dell'amore: il racconto di Giampietro [parte 2]
L'ossigeno dell'amore: il racconto di Giampietro [parte 3]
L'ossigeno dell'amore: il racconto di Giampietro [parte 4]
L'ossigeno dell'amore: il racconto di Giampietro [parte 5]
L'ossigeno dell'amore: il racconto di Giampietro [parte 6]
L'ossigeno dell'amore: il racconto di Giampietro [parte 7]

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 Le poesie di Giampietro

Il tempo senza età 

E' una giovane inquietudine
una madre al capezzale
un figlio adolescente
un padre innamorato
una spora sull'altare.

Il tempo senza età
è un treno in corsa
un'isola sperduta
un cuor senza pretese.

Ha mani dappertutto
e non si stanca mai,
il tempo senza età
piace al bimbo per giocare
all'anziano per sognare
al bene per salvare
all'amore per amare.

Il tempo senza età
ha occhi per guardare
sempre più in là.
Il tempo senza età
sei tu quando semini
amore senza tempo.

 

Respiro

Dentro una stanza
rinsace la speranza
che l'aria cambi.

Il vortice continua
e mi gira la testa,
a pensare che sarò
uomo oltre la morte.

Nell'universo ora
respiro, allora...esisto
e sono vivo.

 

Non sono più 

Sono un libero pensiero
e vado in giro mascherato.

Mi confondo tra le voci,
ma non chiudete le porta
la realtà sta per diventare
ciò che voglio.

Si, ci so fare
nel salotto della strada,
cambio il corso delle cose
e quando prendo forma
nessuno pensa più.

Allora non son più
un libero pensiero?
E ancora mi chiedo:
chi sono veramente?

 

 

 

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