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Ossigenoterapia iperbarica e tumori

Scritto da Redazione Centro Iperbarico di Ravenna il 22/ 12/ 2014

Al convegno di Cona (FE) del 5 dicembre si è parlato di “Radioterapia e medicina iperbarica: radiosensibilità e gestione della tossicità” insieme a numerosi specialisti: radiologi, medici nucleari, oncologi, medici iperbarici e infermieri.


All’evento hanno partecipato come relatori anche il Dott. Longobardi, il Dott. Andrea Galvani, la Dott.ssa Nedjoua Belkacem e Klarida Hoxha del Centro Iperbarico di Ravenna. In particolare, il Dott. Longobardi ha preso parte alla sessione dedicata all'individuazione dell’ipossia nella pratica clinica e ha presentato una relazione sul tema “medicina iperbarica: ipossia/iperossia e attività mitocondriale”.

In quest'occasione, il Dott. Longobardi ha parlato del ruolo della terapia iperbarica nella cura dei tumori partendo dal funzionamento delle cellule ipossiche (radioresistenti), spiegando che la presenza di un piccolo numero fa la differenza tra successo e insuccesso nella terapia stessa. Esse rappresentano un focus per la ricrescita del tumore: laddove i nuclei di cellule ipossiche non si re-ossigenano velocemente ed efficientemente, il tumore non risponde bene alla radioterapia.

È necessaria una dose di radiazioni di circa tre volte maggiore per uccidere le cellule ipossiche rispetto a quelle ben ossigenate. L’ossigeno quindi è in grado di ridurre la resistenza alla radioterapia (radiosensibilità relativa): assegnando una potenza 1 alla radiosensibilità in condizioni anossiche, sperimentalmente essa diventa 3 volte superiore migliorando l’ossigenazione (Hall, 1994; Rampling, 1994).

Anche in letteratura medica si riscontra un generale consenso sul fatto che:

  1. le cellule tumorali ipossiche (pressione parziale dell’ossigeno < 10 mmHg) sono resistenti alle radiazioni;
  2. l’ossigeno è un potente radio sensibilizzante;
  3. l’ossigenoterapia iperbarica è appropriata nella prevenzione e terapia delle radiolesioni.

Attraverso la ricerca è invece ancora da confermare che:

  1. l’ossigenazione, con qualsiasi metodo, migliori la risposta alla radioterapia;
  2. l’ossigenoterapia iperbarica (OTI) sia la tecnica più efficace per l'ossigenazione dei tumori;
  3. i tumori cerebrali abbiano una risposta migliore al trattamento quando l’OTI è somministrato prima della radioterapia;
  4. questa strategia sia altrettanto efficace anche su altri tumori;
  5. ci sia un'associazione tra OTI e radio-chemioterapia, mentre appare sinergica quella tra OTI e chemioterapia.

Ecco le slide presentate dal Dott. Longobardi durante il Convegno:

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