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Il paziente critico nell'ossigenoterapia: intervista al dott. Fusari

Scritto da Redazione Centro Iperbarico di Ravenna il 01/ 10/ 2013

Giovedì 26 ottobre nell’aula magna Casa Matha (via Cavour, 3 – Ravenna) si terrà il convegno “Il paziente critico in terapia con ossigeno iperbarico (OTI)”, organizzato dal Centro Iperbarico di Ravenna in collaborazione con la AUSL di Ravenna.
Il dott. Fusari, presidente del comitato scientifico del convegno e coordinatore del gruppo di lavoro, nonché primario di rianimazione, ci ha spiegato perché era importante organizzare a Ravenna un evento su questo tema e di cosa si parlerà.

convegno

Buongiorno dottore, il titolo del Convegno è “Il paziente critico in terapia con ossigeno iperbarico (OTI)”, ci può spiegare innanzitutto chi è il paziente critico?
Il paziente critico è il paziente che può avere l’insufficienza di una o più funzioni vitali e corre un grosso rischio per la sua vita. Tra i pazienti critici che hanno bisogno di essere trattati con ossigenoterapia iperbarica vi sono ad esempio gli intossicati da monossido di carbonio e le persone affette da infezioni necrotizzanti progressive.

Da cosa nasce l’esigenza di un convegno in cui discutere del paziente critico in terapia con ossigeno iperbarico?
Il trasporto del paziente critico dal reparto di ospedale in cui è ricoverato al centro di terapia iperbarica è una fase difficile per il malato e al momento non esiste un consenso sull'appropriatezza e adeguatezza di monitoraggio specifico del paziente nel trasferimento da e per la camera iperbarica. È molto importante riuscire a condividere una procedura che garantisca la massima sicurezza del paziente durante il trasporto ed è per questo che il dottor Longobardi ha promosso questo Convegno chiedendo la mia collaborazione (in quanto direttore del reparto di anestesia e rianimazione dell’Ospedale di Ravenna).

Che cosa vi aspettate da questo Convegno?
Gli obiettivi sono diversi: innanzitutto riconsolidare l’attenzione verso il trattamento iperbarico in patologie per le quali è attualmente provata l’efficacia, come appunto le intossicazioni da monossido di carbonio e le infezioni necrotizzanti progressive. In secondo luogo, ci aspettiamo di arrivare a un consenso sulle prassi di gestione del paziente sia durante il trattamento in camera iperbarica sia nell’interfaccia tra camera iperbarica e centro di ricovero (trasporto e relazione tra strutture).

Al Convegno si discuterà quindi sia di aspetti clinici che organizzativi?
Esatto, ci saranno esperti internazionali di ossigenoterapia iperbarica che interverranno soprattutto sugli aspetti clinici e, in particolare, racconteranno le loro procedure e strumenti nella gestione di intossicazioni da monossido di carbonio e infezioni necrotizzanti progressive. La dottoressa Rocco e io, invece, affronteremo gli aspetti organizzativi. Molto spazio all’interno dell’evento sarà poi dedicato alla discussione con persone di grande esperienza professionale: sono invitati come “discussant” esperti in questo ambito clinico-assistenziale per far emergere quali attenzioni particolari vanno riservate ai pazienti critici in terapia iperbarica. Saranno coinvolti dal responsabile del 118 ai coordinatori infermieristici e tecnici iperbarici, dai medici iperbaristi agli anestesisti-rianimatori, ai medici di pronto soccorso e di emergenza territoriale.

A chi è rivolto il Convegno?
La partecipazione è aperta a tutti i professionisti sanitari: tecnici iperbarici, infermieri, medici di diverse specialità coinvolte. E speriamo che siano in molti!

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