Blog Centro Iperbarico di Ravenna

Cura del piede diabetico arteriopatico: potete darmi dei consigli?

Scritto da Redazione reparto Ferite Difficili il 08/ 09/ 2011

Marco ci scrive perché il padre diabetico ha una grave sofferenza al piede, per la quale si è rivolto a noi alla ricerca di consigli che possano migliorare la situazione.

Questo è il messaggio che abbiamo ricevuto:

Salve dott. Longobardi, mio padre è diabetico da una decina di anni. Lo scorso anno è peggiorato: piedi gonfi e necrosi sulle dita, soprattutto sul piede destro dove c'è una bruttissima necrosi sull'alluce. È stato visitato da diversi specialisti: a Torino dal prof. Rabbia, a Milano e Pavia. La conclusione è che si tratta di un caso critico perché mio padre ha già subito, 20 anni fa, un intervento di bypass agli arti inferiori e, ora, dal ginocchio al piede, ha solo un'arteria in funzione. Un professore di Pavia ha suggerito una nuova cura: iniettando delle sostanze in vena all'altezza del piede, si favorirebbe l'apertura della micro circolazione supplendo a quella mancante. Mio padre ha provato questo trattamento e sembra vada meglio. Le necrosi erano sparite eccetto una, molto grande, sull'alluce.

Dopo tre mesi gli si è gonfiato nuovamente il piede destro con dolori. È stato ricoverato e sottoposto ad angioplastica (PTA), sono state tolte le calcificazioni ed è stato mandato a Milano per l'esame dell'ossimetria: al piede sinistro aveva una pressione dell'ossigeno di 6 millimetri di mercurio (mmHg); al piede destro di 3 mmHg. In base a questi valori è stata proposta l'amputazione dell'alluce destro e durante l'intervento i medici avrebbero verificato la quantità del sanguinamento, per decidere se intervenire per rivascolarizzare ulteriormente il piede.

Titubanti, siamo andati via e ci siamo recati in Francia da un chirurgo vascolare molto noto, il quale ha affermato che rivascolarizzare il piede del papà è quasi impossibile e ha consigliato di amputare l'alluce. Siamo andati a Torino dove, all'ambulatorio "ferite difficili" del San Lazzaro ci dicono che secondo loro la ferita di mio padre può essere guarita. Ci siamo affidati a loro per le medicazioni. Sono passati 2 mesi la ferita sta guarendo ma mio padre ha un forte dolore al piede.

La camera iperbarica gli era stata consigliata dal professore francese ma mio padre, essendo cardiopatico, ha paura. Siamo venuti a conoscenza di camere iperbariche locoregionali: ne abbiamo affittata una e la stiamo utilizzando.

Mi può dare qualche consiglio? In questo mare di confusione ho evitato di raccontarle altri problemi che sono sorti grazie a medici impreparati, per non dire altro. Una piccola chicca: mi reco da un primario dell'Ospedale Molinette che, appena visto mio padre, gli toglie con il bisturi la crosta sull'alluce (in ambulatorio e senza anestesia) che lo faceva penare da mesi: urla di mio padre e sangue che cadeva copioso sul lettino, risultato: una settimana senza dormire e ferita peggiorata parecchio.

Di nuovo saluti, Marco

 

Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi. Per ulteriori approfondimenti sui percorsi di cura dedicati alle ferite difficili, clicca qui:

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