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Davide Rigon, pilota della scuderia Ferrari, è in cura al CIR

Scritto da Redazione Centro Iperbarico di Ravenna il 27/ 05/ 2011


Davide Rigon alle 9.30 di oggi (27 Maggio 2011) è appena uscito dalla sua settima seduta in camera iperbarica. Con le stampelle, la gamba sinistra fasciata, sorridente e tutto sommato in forma. Circondato dal suo papà, dalla sua mamma e dalla fidanzata ha accettato di raccontare cosa gli è successo dopo quel fatidico Gran Premio in Turchia che gli è costato un grande spavento e soprattutto una brutta frattura a perone e tibia della gamba sinistra. Davide è trattato al Centro Iperbarico di Ravenna secondo un protocollo basato su un approccio interdisciplinare che prevede camera iperbarica, tecarterapia, fisioterapia, riabilitazione in acqua, pedana vibrante e massaggio connettivale per lo sbrigliamento delle ferite.


Per la terapia fisica e la riabilitazione Davide è seguito dal Driver Program Center di Forlì, in particolare dal trainer Emiliano Maraldi, dai fisioterapisti Jose H. Poletti e Stefano Elia.

Il Centro Iperbarico di Ravenna ha da tempo esperienza e competenza nel trattamento con ossigeno iperbarico dei traumi negli sportivi di élite grazie alla preziosa collaborazione con lo staff della Clinica Mobile del Dr. Costa.

Davide Rigon ha 24 anni, corre da quando ne aveva 12 e oggi è una giovane promessa della scuderia Ferrari. Ha vinto 5 campionati internazionali, tutte le categorie propedeutiche sino ad arrivare alla Super League, che ha vinto due volte, e punta alla Formula 1. Poi l’incidente l’8 maggio al Gran Premio della Turchia di GP2.

Allora Davide, cosa è successo sul circuito di Istanbul?

La macchina non andava benissimo, avvertivo che c’era qualche problema. Mancavano pochi giri alla fine e un pilota non molto esperto ha agganciato la mia macchina da dietro nel rettilineo. Ho perso il controllo e sono andato schiantarmi contro la protezione. La cellula di protezione ha ceduto e probabilmente la sospensione, entrata dentro l’abitacolo, mi ha fratturato la gamba sinistra.

Hai sentito subito il dolore?

Dieci secondi dopo l’impatto. Ma davanti a me vedevo delle fiamme e la paura di un incendio e l’adrenalina che si scatena in quei momenti mi hanno dato la forza di tirarmi su e uscire dall’abitacolo. Poi ho visto che la mia caviglia era tutta storta e sentivo il cuore che batteva forte. I soccorsi sono arrivati subito ma in quei momenti anche un minuto ti sembra un’eternità!

Un momento orribile! Qual è stato il tuo primo pensiero?

Dio mio, chissà quanto tempo passerò negli ospedali! Io non ho mai avuto altri incidenti e per fortuna non sono mai andato in ospedale. Questo è stato quindi il primo brutto pensiero. Poi ho iniziato a pensare anche alle opportunità che potevo perdere sul piano sportivo. Vengo da anni di vittorie e quest’anno ero ancora carico, in splendida forma e pronto per vincere.

Beh non è ancora detto! Intanto l’operazione a Istanbul è andata bene vero?

Tre ore e mezzo di operazione e 21 chiodi nella gamba, ma sono stato fortunato perché sono stati davvero bravi. Tutti quelli che mi hanno visto anche il Dr. Longobardi hanno detto che all’ospedale di Anadolu (Istanbul) hanno fatto un ottimo lavoro. La frattura che ho subito non è delle più semplici: è detta anche frattura a noce o a scoppio e questo la dice lunga su come avevo la gamba.

Quali tempi di recupero hanno ipotizzato all’ospedale di Istanbul?

Secondo loro potrò tornare a correre fra sei mesi. Spero che si sbaglino e proprio per velocizzare i tempi di recupero che i miei preparatori sportivi hanno scelto di rivolgerci al Centro Iperbarico di Ravenna.

Avevi già sentito parlare del Centro Iperbarico di Ravenna?

Si, è molto famoso nel mondo sportivo. Tutti sanno che Valentino Rossi è stato curato qui ed è guarito in tempi rapidissimi! Sarei potuto andare a curarmi in un Centro Iperbarico vicino casa mia ma ho scelto di venire qui perché la camera iperbarica è parte di un programma completo di recupero che prevede anche la fisioterapia in camera iperbarica

Quante camere iperbariche farai?

Il dr. Longobardi me ne ha prescritte trenta, due al giorno. Ma arrivato alla fine della prima settima (9 sedute) inizio già a sentirmi meglio. Muovo un po’ la gamba e Patrizia, la caposala che mi fa la medicazione, mi ha detto che le ferite si stanno chiudendo.

Come ti trovi qui?

Come se fossi a casa mia, c’è tutto quello che serve per le cure ma non senti l’aria oppressiva di un ospedale. Poi sono tutti gentili e disponibili: pensa che il dottor Longobardi e la caposala Patrizia sono arrivati subito a visitarmi anche se era domenica

E il tempo in camera iperbarica come lo trascorri?

All’inizio mi creava un po’ d’ansia. È difficile per uno sportivo superattivo come me stare fermo in uno spazio chiuso. Ma alla fine è utile perché è tutto tempo disponibile per riflettere. Si scambia qualche battuta anche con gli altri pazienti ma alla fine siamo tutti concentrati a respirare.

Quali sono le tue aspettative di guarigione?

Vorrei poter rientrare a fine luglio. Sarebbe stupendo anche se è comunque difficile perché diversamente dai piloti del motomondiale per noi la gamba sinistra è quella che serve per azionare il freno e che deve esercitare una forza pari a 100-120 chili! Quindi non posso andare in macchina con le stampelle devo essere in piena forma per poter affrontare una gara.

Allora tanti auguri Davide: siamo certi che ce la farai!

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