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Ulcera cutanea: i materiali del convegno di Cremona del 7 maggio

Scritto da Redazione reparto Ferite Difficili il 17/ 05/ 2011

Sabato 7 Maggio a Cremona nel Centro Culturale “Santa Chiara” di Casalmaggiore si è svolto il convegno “L’ulcera cutanea: presente e futuro” organizzato dall’U.O. di Chirurgia Generale e Toracica del Presidio Ospedaliero Oglio Po, diretta da Ernesto Laterza.


Parlare di ulcere cutanee significa affrontare un problema molto importante della sanità italiana a livello sociale ed economico. Le lesioni Cutanee Croniche (LCC) interessano infatti l’1-2% della popolazione e in Italia ne soffrono circa 2 milioni di persone. In futuro le cose sono destinate a peggiorare a causa dell’aumento di patologie croniche come il diabete e le vasculopatie: la stima è che nei prossimi decenni l’incidenza aumenterà fino a circa l’8%.

Il problema ha inoltre altri notevoli risvolti: le lesioni cutanee rappresentano un costo molto elevato per il Servizio Sanitario Nazionale dovuto all'ingente impiego di farmaci, presidi medico-chirurgici e assistenza sanitaria, con gravi ripercussioni sulla spesa pubblica. Basti pensare che la Comunità Europea stanzia il 2% della spesa annuale sanitaria per l'assistenza ai pazienti con lesioni Cutanee Croniche. Al costo economico si aggiunge quello sociale dovuto al progressivo peggioramento della qualità di vita dei pazienti che si trovano a fare i conti con un dolore continuo, forte e spesso non sedabile oltre a continue complicazioni come infezione dell’ulcera, necrosi dei tessuti e spesso degenerazione in gangrena e rischio di amputazione.

Il convegno ha fatto il punto sullo stato dell'arte dei trattamenti diagnostici attualmente disponibili e ha tracciato le possibili evoluzioni nel trattamento delle ulcere. Leggi la sintesi negli appunti del Dr. Longobardi.

Al convegno fra gli altri illustri relatori, è intervenuto anche il Dr. Pasquale Longobardi che ha parlato dell'applicazione della terapia iperbarica nelle ulcere cutanee ripercorrendo le tesi esposte in letteratura rispetto all'efficacia che OTI e terapia a pressione negativa (TPN) hanno nella guarigione delle ferite post operatorie e nella riduzione del rischio di amputazione. Ecco di seguito le slide del suo intervento.

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