Blog Centro Iperbarico di Ravenna

Frattura del femore che tarda a guarire: cosa mi consigliate di fare?

Scritto da Redazione Centro Iperbarico di Ravenna il 02/ 05/ 2011

A seguito di un incidente stradale Tina ha riportato una grave frattura al femore, alla quale è seguita una pseudoartrosi. A 18 mesi di distanza la formazione del callo osseo prosegue senza grandi miglioramenti.

Ci scrive per chiedere come accelerarne la formazione:

Sono Tina da Roma. Nel mese di agosto 2009, a causa di un incidente stradale, ho riportato una frattura con scoppio al terzo distale del femore. A una settimana dal primo intervento, effettuato inserendo placche e viti, ne è seguito un altro di rettifica. L'arto non è stato ingessato ma è stato immobilizzato con un tutore rigido per proteggerlo da eventuali danni.

A distanza di un anno, nel mese di luglio 2010 sono stata rioperata perché l'arto presentava una pseudoartrosi lassa e la presenza di tre sequestri ossei inglobati da abbondante tessuto reattivo con aspetti di metallosi. Quest'ultimo intervento è stato eseguito inserendo una placca, nove viti e un innesto corticale (STECCA) strutturale contrapposto alla placca e fissato con altre viti mentre gli spazzi residui sono stati colmati con abbondante osso omologo morcellizzato, il tutto completato con apposizione di gel piastrinico autologo. Ho 43 anni e a oggi dalle RX effettuate non si rilevano significativi miglioramenti nella formazione di callo osseo.

Eseguo magnetoterapia intensiva e stimolazione manuale del callo osseo. Da circa 4 mesi deambulo con stampelle ascellari con carico sfiorante al 50%. Non posso adoperare canadesi in quanto nell'incidente ho anche riportato una frattura al polso Dx che mi limita molto la funzionalità del polso.

Lei cosa pensa di questo ritardo nella guarigione del femore? Cosa mi consiglia per accelerare il miglioramento del consolidamento della frattura? Grazie per la Sua disponibilità. Cordiali saluti. Tina

 

Leggi qui sotto la risposta del nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi e poi approfondisci le patologie trattabili con l’Ossigenoterapia Iperbarica cliccando qui:

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