Blog Centro Iperbarico di Ravenna

Ci si può immergere anche con il pacemaker?

Scritto da Redazione reparto Medicina Subacquea il 27/ 10/ 2015

Roberto ha 20 anni e soffre della sindrome di Kearn-Sayre a causa della quale gli è stato impiantato un pacemaker definitivo. Roberto vorrebbe poter iniziare a praticare l'attività subacquea e chiede se ci sono controindicazioni. 

Ecco il messaggio: 

Mi chiamo Roberto, ho 20 anni e abito a Bussoleno in provincia di Torino.

Dal 2006 soffro della Sindrome di Kearn-Sayre, che mi ha portato ad avere due interventi chirurgici agli occhi per ptosi palpebrale, due pancreatiti acute e a novembre del 2012 mi è stato impiantato un pacemaker definitivo DDD 60/min, sottoclaveare sx con elettrocatetere RV su SIV per sincope in BAV III grado.

Da allora mi è stato proibito o molto limitato fare dello sport. Premetto che precedentemente al PM praticavo: sci, per un certo periodo anche a livello agonistico, moto cross e nuoto a stile libero.
La neurologa che mi ha in cura, dice che devo fare dello sport per rafforzare i muscoli che nel frattempo non si sono più sviluppati a livello delle spalle.

La settimana scorsa, tramite un amico, mi sono recato in una piscina dove si svolgevano prove gratuite di immersioni. Ho parlato con gli istruttori che mi hanno consigliato di rivolgermi a persone competenti e mi è stato fatto il suo nome. Ora vorrei chiederle gentilmente se con il PM posso frequentare il corso da sub (mi è stato proibito categoricamente lo stile libero dal mio medico perchè si potrebbe rompere il “filo” che scorre sotto la clavicola e sconsigliata la subacquea senza però spiegarmene il motivo). Da quello che ho potuto vedere e anche provare in sede di promozione, non è richiesto lo stile libero, ma rana e molto uso delle gambe. Ho anche visto e parlato con un signore che frequenta il gruppo sub da c.a. 20 anni al quale ai suoi tempi era stato impiantato il PM, mi ha comunicato che non ha mai avuto problemi, ovviamente sottostando ad alcune regole allora impostogli.

Questo è uno sport per il quale nutro molto interesse, soprattutto se avrò la possibilità di fare delle uscite in mare aperto, ma per questo devo sapere di poterlo fare in tranquillità, nel limite del possibile, senza ulteriore rischio per me e per i compagni di immersione.

Se è possibile vorrei avere dei chiarimenti sulle problematiche a cui andrei incontro con la pratica di questa attività.

Chiedo inoltre se ha delle referenze o viene a qualche convegno a Torino, per potermi eventualmente presentare e, se ritiene il caso, anche a sottopormi ad una sua visita specialistica.

A sua disposizione per ulteriori chiarimenti, porgo distinti saluti.

 Roberto

Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro dottore Luigi Santarella.

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