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Ulcera complessa che non guarisce: è necessario cambiare stile di vita

Scritto da Redazione Centro Iperbarico di Ravenna il 29/ 04/ 2015

Salvatore è preoccupato per il padre, che ha 70 anni e presenta ulcere all'altezza del tallone di Achille che si sono allargate fin quasi al polpaccio.   

Ecco il messaggio: 

Salve Dott. Longobardi,
le scrivo per mio padre Gianfranco.

Mio padre ha 70 anni, è alto 170 cm, pesa 107,4 kg, è un grande fumatore (circa due pacchetti di sigarette al giorno da cinquant'anni) e a causa di ciò è broncopatico ed iperteso. Non ha mai fatto attività fisica e, a causa dei piedi cavi mai corretti con plantari, soffre da sempre di duroni dolentissimi se non asportati: la sua pianta dei piedi è sensibilissima. Dato il quadro generale, come potrà capire, mio padre ha sempre avuto difficoltà a muoversi ed è di natura pigra. Negli ultimi anni, a causa del suo ingresso in pensione, non avendo lo stimolo del lavoro (era insegnante), si è sostanzialmente chiuso in casa ed ha ridotto al minimo i suoi spostamenti esterni. In generale passa le giornate seduto al computer o seduto davanti alla televisione.

Da circa 10 mesi l’edema ad entrambe le gambe di cui soffriva (già nel 2012 il Cardiologo scriveva: "Insufficienza venosa con edemi periferici accentuati da calcio antagonisti") si è notevolmente accentuato, interessando la caviglia destra e il piede destro (anche la gamba sinistra è leggermente gonfia, ma il gonfiore alla caviglia ed al piede destro è certamente più pronunciato). Dopo poco tempo dall'insorgenza del gonfiore sono comparse delle ulcere all'altezza del tallone di Achille e man mano si sono allargate. Al momento coprono un'area vasta dal tallone fin quasi al polpaccio. 

Nel giro di pochi mesi la situazione si è aggravata decisamente per cui abbiamo deciso di rivolgerci a un angiologo specialista. Il referto è stato: "Edemi da stasi e da calcioantagonisti. Disformismo dei piedi. Ulcerazioni regione achillea dx da diastasi cutanea - BPCO. L'esame ecocolordoppler venoso ed arterioso degli arti inferiori non evidenzia alterazioni patologiche degne di nota. Clinicamente: Edemi massivi improntabili, dermatite …, dismorfismo dei piedi con tilomi plantari vivamente dolorabili. Consigli: Plantari di scarico dinamici – Sostituire se possibile il Ca-antagonista (Adalat 20) con altro antiipertensivo – Camminare almeno ½ ora due volte al giorno – Dimagrire”.  (20 maggio 2014)

Per quanto riguarda le ulcere, delle quali il dottore praticamente si è disinteressato, ci siamo rivolti a un dermatologo che gli ha prescritto "Veclam 500 mg - 1 cp al giorno per 7 giorni, Fortilase - 2 cp al giorno per 15 gg, detersione dell'ulcera con soluzione fisiologica 1 volta al giorno, Bionect Start e medicazione con Connettivina plus, fino a scomparsa del giallo".   (11 giugno 2014)

Ottenuta finalmente un’indicazione per la cura delle ulcere, ci siamo affidati alla terapia indicata dal dermatologo, in attesa di risultati che purtroppo non sono arrivati. Al contrario, l’edema ha continuato a persistere, sono comparse più in alto nuove ulcere dolenti, il dolore è diventato insopportabile e resistente a Tachipirina e Oki, con accentuazione notturna che impedisce il sonno, spasmi ai tendini e al polpaccio, muscoli contratti, pus ed essudato.

A causa di ciò siamo tornati dall'angiologo che, confermando la sua precedente diagnosi, ha scritto: Nulla da rilevare all’esame ecocolordoppler venoso ed arterioso. Clinicamente: soggetto obeso con edemi marcati da stasi e da calcio antagonisti, ulcerazioni in sede di inserzione del tendine di Achille a dx, in fase di guarigione. Consigli: medicazione a giorni alterni con Aquacel foam 10x10 cm con adesivo (COD REG 2.2.2) per un mese – Targin 10 una compressa al bisogno (la sera) previa autorizzazione del cardiologo(30 dicembre 2014)

Il problema nel periodo successivo si è aggravato. Mio padre non riesce a camminare perché ha dolore al piede e alla gamba, ma soprattutto non riesce a dormire perché il dolore diventa acutissimo non appena si sdraia per cui è costretto a trascorrere la notte seduto sul letto con i piedi appoggiati a terra. Queste fitte dolorose sono in parte simili a spasmi muscolari e in parte originano dalle articolazioni del piede e, in misura minore, dalle ulcere. Il Targin, assunto di sera, risulta purtroppo inefficace, anche con dosaggio doppio.

Abbiamo perciò di consultare l'ennesimo angiologo di un altro ospedale, che ha scritto: “Lesione vasculitica gamba dx in obeso e iperteso. Passi il Lasix a 1 c x2 (fino a perdere 6-8 kg di liquido). Marcati edemi declivi foveabili. Lavaggi quotidiani dei piedi e delle gambe con euclorina (1busta sciolta in 1 litro di acqua). Deltacortene 25 mg – 2 compresse al mattino per 5 gg, poi 1 compressa  per 5 gg ed infine ½  compressa per 5 gg. Supracef – 1 compressa al giorno per 10 gg. Continua la medicazione. Utile eseguire protidogramma.”   (6 febbraio 2015)

Come si vede, non viene suggerito nulla per le ulcere che "si chiuderanno da sole" quando l'edema sarà passato. Però le ulcere nel frattempo sono peggiorate e il dolore non accenna a diminuire, costringendo mio padre a non dormire la notte.

Decidiamo di rivolgerci a un altro angiologo ancora sempre di un'ospedale della nostra regione il cui referto è stato: "L'esame ha evidenziato sia a dx che a sx: pervietà del circolo venoso profondo e superficiale, con normale attività fasica respiratoria. Assenti segni ecoflussimetrici di trombosi venosa profonda e/o superficiale. Vasi di calibro e decorso regolare, facilmente comprimibili con normale risposta all'attivazione distale. Conclusioni: Clinicamente linfangite subacuta su linfedema secondario e ulcerazioni cutanee all'arto inferiore destro per le quali si consiglia declivoterapia, continua terapia diuretica alla riduzione volumetrica dell'arto elastocompressione I classe di misura adeguata. Continua medicazioni a piatto con ligasano disinfettando con betadine. "     (20 febbraio 2015)

Dalla ricezione di questa diagnosi ad oggi è passato circa un mese, mio padre non ha applicato sostanzialmente nulla di quanto consigliato dal medico perchè non ha idea di come fare a rimanere sdraiato notte e giorno (come indicato dal medico) per settimane se non riesce, di fatto, neanche a dormire una notte intera a causa del dolore di cui ho già parlato.

L'ulcera si è estesa ed è peggiorata, il gonfiore persiste ed il dolore è incoercibile.

Come avrà notato, ciascun medico si è limitato alla visita (spesso superficiale) e alcune indicazioni terapeutiche, senza prendersi in carico il caso ed è questo che ci ha costretti a consultare più specialisti, rimanendo comunque senza un punto di riferimento. Se lei avrà la gentilezza di considerare il caso di mio padre, le chiedo, oltre ad un parere medico, delle indicazioni sulla necessità di ricoverarlo presso di voi, sui possibili tempi di ricovero, sui costi, sull'ospitalità dell'accompagnatore, etc. È chiaro che preferiremmo una cura vicino casa, per cui saremmo contenti se lei ci potesse indicare uno specialista o un centro che godono della Sua fiducia.

P.S. Per non appesantire il file non ho inviato le analisi e alcune foto delle ulcere. Se lo ritiene opportuno, mi dica come inviarle.

 

Leggi qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro staff medico infermieristico e poi approfondisci i nostri percorsi di cura dedicati alle ferite difficili cliccando qui: 

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