Blog Centro Iperbarico di Ravenna

Strumenti e tecniche di decompressione per i subacquei del gruppo ROLSS

Scritto da Redazione reparto Medicina Subacquea il 25/ 01/ 2013

Martedì 22 gennaio al Centro Iperbarico di Ravenna sono venuti a farci visita un gruppo di subacquei per assistere alla lezione di aggiornamento del dottor Longobardi sui nuovi algoritmi decompressivi, sugli incidenti avanzati di decompressione e sulla decompressione e compressione in camera iperbarica.

foto-subL’incontro era dedicato al Gruppo Sportivo Sub ROLSS (Rescue Offshore Lifeguard Scuba Safety) di Lugo (RA) e al Sarti Sport (Bologna), che hanno partecipato con grande interesse. L’appuntamento si è svolto in tre momenti: il primo, più didattico, in cui il dott. Longobardi ha spiegato il funzionamento degli strumenti utilizzati dai sub e si è affrontato il tema dell’assistenza al subacqueo infortunato, il secondo, più pratico, in cui i sub si sono esercitati in una discesa in camera iperbarica a -40 metri per testare la suscettibilità di ciascuno alla narcosi da profondità. Infine, c’è stato spazio per una parte più ludica in cui i sub si sono divertiti a scherzare sul cosiddetto effetto paperino, ovvero la strana modifica che la voce di ciascuno subisce quando si scende di quota all’interno di una camera iperbarica.

L'incontro è stato organizzato da Marco Gaudenzi, l’osteopata del Centro Iperbarico che è anche un appassionato di subacquea e fa parte del gruppo ROLSS che ha partecipato al corso. L’abbiamo intervistato per sapere come è andata l’esperienza.

Ciao Marco, raccontaci come è stata la serata di formazione dedicata a voi sub del ROLLS.

La serata è stata davvero bellissima: molto divertente e molto istruttiva allo stesso tempo.
Pasquale (Longobardi, ndr) ci ha dato informazioni fondamentali su come funzionano i nuovi algoritmi presenti sui computer che mettiamo al polso durante le immersioni: ci ha spiegato le tipologie di utilizzo per ciascuno di questi strumenti e, cosa più importante, le differenze tra gli algoritmi che li regolano, in modo da poter gestire al meglio la nostra tipologia di immersione.
È stato molto utile perché ci ha permesso di renderci conto davvero degli strumenti che utilizziamo, di capire le loro funzioni e le differenze di calcolo nel dettaglio.

Avete parlato anche degli effetti narcotici dei gas?

Sì, un altro argomento che abbiamo affrontato è quello degli effetti metabolici dei gas che respiriamo durante l’immersione. Ogni corso, lezione, evento didattico che un sub frequenta da sempre ottime indicazioni da seguire durante l’immersione. Però ascoltare il dott. Longobardi che spiega metabolismo, idratazione, tempi, profondità e casistiche con relative cause ed effetti è diverso: riesce sempre a rendere semplici e chiare delle nozioni che per noi sono vitali. Davvero straordinario, sono rimasti tutti affascinati.

Se non sbaglio, avete fatto anche un test sulla suscettibilità da narcosi. Com’è andato?

Siamo entrati in camera iperbarica e siamo scesi fino a -40 metri per testare la suscettibilità di ciascuno a narcosi da profondità. Il test è stato utilissimo per noi sub, perché ci ha permesso di imparare a riconoscere e capire il problema in modo da poterlo gestire al meglio quando si presenterà.
Inoltre test cognitivi, visivi e uditivi che abbiamo fatto durante la serata hanno dato modo a ognuno di noi di rendersi conto dei propri limiti e del nostro massimo livello di sopportazione di questo gas.

Chi ha partecipato alla lezione?

Al corso hanno partecipato sia persone che sono al loro primo brevetto e stanno iniziando a fare le prime immersioni, sia persone che, come me, hanno fatto della subacquea una parte importante della loro vita.
La lezione è stata utile per tutti perché conoscere a fondo gli strumenti che usiamo e le conseguenze che possono avere i gas che respiriamo è fondamentale a tutti i livelli della subacquea. Siamo entusiasti di aver partecipato all’evento, grazie Pasquale e grazie al Centro Iperbarico di Ravenna.

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