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Tumore non maligno al cervelletto: registrati progressi grazie all'OTI

Scritto da Redazione Centro Iperbarico di Ravenna il 11/ 12/ 2012

Massimiliano oggi ha sessant'anni e da tre convive con un epindinoma al quarto ventricolo cerebrale, ossia un tumore non maligno al cervelletto. Da quando ha scoperto di avere questa malattia ha fatto due interventi, tanta riabilitazione e nel giugno di quest'anno è arrivato qui al Centro Iperbarico di Ravenna per il primo ciclo di terapia iperbarica.
L'ultima volta che è venuto a trovarci gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua storia.

Ciao Massimiliano, raccontaci come hai scoperto la tua malattia.
Sono un subacqueo e nel 2009, durante un’immersione, ho avuto problemi di sinusite con difficoltà di compensazione. In seguito a questo incidente l’otorino mi ha fatto fare una TAC frontale e dall’esame sono risultate delle calcificazioni anomale ai seni frontali. Subito il medico mi ha prescritto una risonanza con mezzo di contrasto che ha evidenziato una massa nell’area del cervelletto: era un epindinoma al quarto ventricolo cerebrale, la malattia con cui convivo da tre anni.
Molti lo chiamano il “tumore dei bambini” perché cresce lentamente, chissà da quanto tempo era lì! L’ho scoperto per caso perché non avevo alcun sintomo, ma per fortuna in tempo per potermi curare.

Dopo che hai scoperto la malattia cosa hai deciso di fare?
Un’oncologa mi ha consigliato di operarmi a Bologna, dove mi sono sottoposto a un intervento di microchirurgia molto difficile. L’operazione è durata 10 ore ed è riuscita, ma i postumi si sono rivelati più pesanti di quello che avevo previsto: da allora ho problemi a livello neurologico come strabismo, sdoppiamento della vista, difficoltà a camminare e vertigini.
In realtà gran parte dei miei problemi agli occhi sono stati risolti grazie a un intervento agli occhi che ho fatto nel 2010 al Centro di Eccellenza “Eye and ear hospital” di Boston. I medici hanno fatto il massimo che potevano, i fastidi si sono attenuati ma mi è rimasto il tremolio alla vista che però si sta assestando.

Chi ti ha consigliato di fare la terapia iperbarica?
In realtà l’ho deciso da solo. Mentre facevo la terapia riabilitativa per riprendere l’uso delle gambe ho fatto dei progressi importanti: pian piano sono passato dallo stare steso nel letto allo stare seduto sul divano, poi mi sono alzato dal divano e ho iniziato a camminare, da qui ho iniziato a fare piccoli esercizi in piscina. Proprio mentre mi esercitavo nell’acqua ho provato a mettere la testa sotto la superficie e mi sono accorto che stavo molto meglio. Io sono un subacqueo, per cui conoscevo già la terapia iperbarica e ho deciso di provare questa strada.

E come sei arrivato al Centro Iperbarico di Ravenna?
Quest’anno, dopo Pasqua, sono andato nella piscina di Lugo per provare ad immergermi con le bombole e vedere come reagiva il mio fisico: con l’immersione mi sono sentito molto meglio per cui ho deciso di iniziare subito con la Terapia Iperbarica. I subacquei di Lugo mi hanno consigliato di prendere contatti con il dottor Longobardi, così a giugno sono tornato a Ravenna per la mia prima visita.

Quale terapia hai seguito qui al Centro?
Nel primo ciclo di giugno ho fatto 20 sedute di camera iperbarica in 2 settimane. Poi sono tornato a novembre per il secondo ciclo di 10 sedute e ne ripeterò un altro uguale nella prossima primavera.
Con il dottor Longobardi e Marco Gaudenzi (osteopata e massofisioterapista del Centro Iperbarico di Ravenna) stiamo anche sperimentando l’osteopatia in camera iperbarica. Inoltre sto seguendo un ciclo di terapia FREMS che può aiutarmi a migliorare sia nell’ambito vestibolare (dell’equilibrio), sia in quello dei problemi alla vista.

Hai visto dei miglioramenti?
È un processo lento, ma con la combinazione delle diverse terapie dei miglioramenti ci sono stati, nell’equilibrio e nella forza fisica. Intanto che non tornerò a Ravenna per il prossimo ciclo, ora cerco di mantenere i risultati ottenuti continuando con gli esercizi di fisioterapia a Roma, la mia città.

Come ti sei trovato qui al Centro Iperbarico?
Mi sono trovato benissimo: infermiere, assistenti, dottori, tutti davvero molto bravi. E’ molto bello quello che fate qui perché curate tante patologie diverse e sperimentate tecniche e cure nuove. La terapia iperbarica può essere utile davvero per tantissime patologie, è solo agli inizi...

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