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Vasculite leucocitoclastica: la guarigione inizia con l'ascolto

Scritto da Redazione reparto Ferite Difficili il 25/ 07/ 2012

Maria è una paziente del Centro Iperbarico venuta dalla Liguria per curare la vasculite leucocitoclastica di cui soffre da qualche tempo. La vasculite leucocitoclastica è un’infiammazione dei piccoli vasi sanguigni del corpo che provoca piccole macchie color porpora sulle pelle, dovute al verificarsi di emorragie sottocutanee. Queste possono procurare dolore o prurito, possono rimanere piccole o crescere fino a formare grandi macchie o a volte piaghe aperte. In alcuni casi succede anche che i tessuti muoiano e vadano in necrosi.


Come tutte le vasculiti, anch’essa è una patologia autoimmunitaria, ovvero che si verifica quando il corpo confonde le sue stesse cellule con degli invasori estranei e quindi produce anticorpi per difendersi dall’infezione: in questi casi si dice che “l’organismo combatte se stesso”.

Come per tutte le patologie autoimmuni non se ne conosce la causa, ma secondo la medicina psicosomatica questo tipo di malattie sono legate allo stato emotivo: chi si angoscia, chi rimugina è più portato a soffrire di patologie autoimmuni, rendendole così malattie che spesso non possono essere combattute usando soltanto farmaci immunosoppressori.

Maria non ha ferite vere e proprie sulla pelle, ma ha una marezzatura cutanea alle gambe che le provoca bruciore continuo. La sua patologia è stata diagnosticata con una biopsia e quando Maria è arrivata al Centro Iperbarico di Ravenna abbiamo parlato a lungo con lei per cercare di capire se la sua malattia potesse derivare da una sofferenza interiore.

Inizialmente Maria ha sostenuto che nella sua vita non ci fosse nulla che non andasse, anzi che fosse quasi perfetta: un bel matrimonio, due bravi figli, una vita serena. Ma su un argomento Maria si irrigidiva ogni volta: la sua mamma e la suocera.

Liti familiari? Assolutamente no, anzi. Maria era davvero molto legata alla suocera morta di infarto pochi mesi fa e questo le provoca ancora moltissima sofferenza, soprattutto ora che anche sua madre si è ammalata: Maria ha una tremenda paura di perdere anche la mamma e provare di nuovo quel grande dolore.

Come aiutare allora Maria? Ascoltandola. Per aiutare a guarire i pazienti affetti da queste patologie oltre alle terapie farmacologiche è fondamentale prestare loro ascolto: passare molto tempo con loro e entrare nella loro bolla è importantissimo per aiutarli a superare le loro paure, e quindi ad affrontare meglio la loro malattia.

Al Centro Iperbarico di Ravenna l'abbiamo imparato in tanti anni di esperienza e oggi cerchiamo di metterlo in pratica ogni giorno perché spesso l'affetto delle persone che ci circondano è una straordinaria medicina per stare bene.

 

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