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Ossigeno iperbarico nelle patologie retiniche vascolari e degenerative

Scritto da Redazione Centro Iperbarico di Ravenna il 04/ 04/ 2012

Il Centro Iperbarico Ravenna è all’avanguardia nel trattamento con ossigeno iperbarico delle patologie della retina dovute a problemi di circolazione (trombosi dell’arteria retinica, emorragia) o degenerative (retinite pigmentosa o degenerativa). L’ esperienza acquisita ha insegnato che la dose giusta dell’ossigeno iperbarico dipende dalle caratteristiche del paziente. La dose corretta è un potente rimedio benefico; la dose sbagliata peggiora il problema.


Il consumo di ossigeno da parte della retina è costante: sia il difetto che l'eccesso di ossigeno sono altamente lesivi.

Il letto vascolare della retina, irrorato dall'arteria centrale della retina, è regolato da due diversi sistemi. Il primo, esterno all'occhio, è sensibile alle variazioni della pressione arteriosa. Il secondo, interno all'occhio, è sensibile alle variazioni delle pressioni parziali dell'ossigeno, dell'anidride carbonica e del pH tissutale.

Accade che l’ipertensione arteriosa, l’aumento della tensione di ossigeno o la alcalosi (pH elevato) causano la vasocostrizione. Invece, la ipotensione arteriosa e l’aumento della tensione di anidride carbonica (pH basso o acidosi) causano la vasodilatazione.

Le possibilità di autoregolazione del flusso di sangue alla retina diminuiscono con l'età a causa dell'arteriosclerosi involutiva. Questa comporta una diminuzione della quota di cellule muscolari nella parete delle arteriole a vantaggio di quelle rigide.

La vasocostrizione (o la rigidità) dei vasi sanguigni della retina provoca dilatazioni e tortuosità, microaneurismi, canali collaterali e neovascolarizzazioni che comportano fenomeni essudativi ed emorragici vitreoretinici con possibili trazioni vitreali e distacco di retina. Cioè, il contrario dei benefici che si vogliono ottenere con l’ossigeno iperbarico.

Presso il Centro iperbarico Ravenna, durante la visita del paziente con patologia oculare, viene:

  • valutata la consulenza oculistica e le indagini strumentali eseguite (fondo oculare, fluorangiografia, OCT, ecc.)
  • rilevati gli eventuali fattori di rischio per la vasocostrizione: età oltre 65 anni; ipertensione arteriosa; patologie che possano causare alcalosi (p.es. patologie respiratorie);
  • valutato o eseguito l’esame delle urine per avere una indicazione generica del pH (pH ≥ 7 aumento della probabilità di vasocostrizione).

Il protocollo applicato è personalizzato per ciascun paziente proprio per garantire il massimo dei benefici ed evitare di peggiorare la patologia. La dose dell’ossigeno iperbarico è:

  • pazienti senza fattori di rischio per vasocostrizione: 1,9 bar per 80 minuti (FiO2 maschera > 90 %) per quindici sedute quotidiane, cinque giorni su sette (tre settimane);
  • pazienti con fattori di rischio per vasocostrizione: 1,7 bar (uguale per il resto).

Viene evitato di utilizzare pressioni di ossigeno superiori a 1,9 bar che potrebbero peggiorare la patologia. Per essere certi che il paziente respiri correttamente viene misurata la percentuale dell’ossigeno nella maschera oronasale, durante tutto il trattamento iperbarico.

Per informazioni contattare la segreteria del Centro iperbarico Ravenna: tel. 0544-500152, email: scrivici@iperbaricoravenna.it

 

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