Blog Centro Iperbarico di Ravenna

Forame ovale pervio (PFO) e anomalia genetica: chiudo il buco?

Scritto da Redazione reparto Medicina Subacquea il 26/ 02/ 2011

Un nostro lettore, al quale è stato riscontrato un PFO e un'anomalia genetica (omozigosi MHTFR), ci scrive per chiedere al nostro direttore sanitario la sua posizione in merito alla chiusura dello stesso. Ecco il messaggio:

Gentile Dottor Longobardi, mi è stato riscontrato un PFO dopo una sospetta ischemia cerebrale. Alla risonanza magnetica sono state dimostrate multiple aree di gliosi in sede prefrontale bilateralmente.

Alcuni dicono che si è trattato di infarto lacunare in fase acuta, altri che assolutamente non c'era nulla... comunque il PFO c'è, con dimostrato shunt bidirezionale sia a riposo che durante la manovra di Valsalva. Ho effettuato ecodoppler transcranico con test microbolle ed ecocardiogramma transesofageo, dal quale è risultata un'iperomocisteinemia (omozigote recessiva per mutazione MHTFR).

Per sintetizzare, vorrei sapere la sua posizione circa la chiusura per via percutanea del PFO e la sua esperienza nel follow-up dei pazienti che hanno effettuato questa procedura, anche rispetto ai diversi devices impiantati (helex vs amplatzer in particolare). Grazie per l'attenzione.

 

Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:

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