Blog Centro Iperbarico di Ravenna

Infarto al cuore: potrò immergermi o appendo le pinne al chiodo?

Scritto da Redazione reparto Medicina Subacquea il 02/ 02/ 2011

Massimo, istruttore subacqueo, ci scrive perché un mese fa ha avuto un infarto del miocardio. Adesso è in fase di ripresa, ma vuole comprendere se in qualche modo potrà riprendere l'attività subacquea o se gli sarà per sempre preclusa.

Ecco il messaggio:

Buongiorno Dott. Longobardi, sono Massimo, ho 54 anni e sono istruttore subacqueo NASE. Mi è stato consigliato di rivolgermi a Lei per la sua grande esperienza e nota professionalità.

Un mese fa ho avuto un infarto miocardico acuto anterosettale e mi sono stai inseriti 4 stent, di questi uno è su un ramo secondario e si è già richiuso.

ECG all'ingresso: ritmo sinusale, necrosi lesione subepicardica anteriore. Alla dimissione: necrosi ischemica subepicardica anteriore.

Ecocardiogramma: alle dimissioni esiti di necrosi settale ed apicale, FE 45%

Adesso sono in riabilitazione e mi sento in lenta ripresa. Quello che mi preme sapere è se veramente in futuro la subacquea mi sarà preclusa o se al contrario ho qualche possibilità di riprendere a immergermi. Devo veramente appendere la mia vecchia muta al chiodo?

La ringrazio cordialmente per il suo interessamento, Massimo

 

Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:

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