Blog Centro Iperbarico di Ravenna

Incidente da decompressione vestibolare: potrò tornare a immegermi?

Scritto da Redazione reparto Medicina Subacquea il 07/ 08/ 2010

Mauro, aiuto istruttore subacqueo, ha riportato un incidente da decompressione vestibolare durante un'immersione. Ci scrive perché vorrebbe riprendere a immergersi e capire come fare analisi più approfondire per tornare sott'acqua.

Questo è il suo messaggio:

Buongiorno, ci siamo incontrati al diving di Fabio Barbieri a Palinuro a metà luglio. Io sono un (ex?) subacqueo che ha sospeso, speriamo temporaneamente, l'attività a seguito di un incidente per MDD. La mia idea è quella di riprendere l'attività, ma vorrei farlo con una certa consapevolezza e per questo avevo pianificato di fare delle analisi più approfondite presso il Centro iperbarico di Ravenna.

Abito a Udine, dunque se vi fossero degli esami preventivi da fare e questi potessero essere eseguiti in ospedali vicino alla mia città ne sarei avvantaggiato. Di seguito riporto un breve riassunto di quella che è la mia storia subacquea, dell'incidente e trattamento.

Ho un attivo di circa 350 immersioni. Sono un aiuto istruttore FIPSAS/CMAS. Il giorno 08/06/2008 al termine della seconda immersione della giornata (23.5 mt, tempo di fondo 15', tempo totale immersione 58') dopo circa 30' dalla riemersione ho provato fortissime vertigini, di intensità tale da non permettermi di rimanere autonomamente in piedi e con ripetuti episodi di vomito.

Mi è stato subito somministrato ossigeno e sono stato trasportato presso la camera iperbarica di Pola (Oxy) dove il Dott. Franolic mi ha sottoposto a un ciclo di terapia iperbarica (tabella 6 U.S. Navy). Al termine le vertigini erano molto meno intense e, sebbene con difficoltà, ero in grado di mantenermi in piedi autonomamente. Il Dott. Franolic comunque riteneva opportuno ripetere il trattamento iperbarico la mattina successiva (nuovamente T6-USN). Dopo il secondo trattamento le vertigini erano sparite e persistevano solamente in forma leggerissima se ruotavo velocemente la testa. A seguito della mia richiesta di proseguire eventualmente i trattamenti in Italia, sono stato dimesso con il suggerimento di proseguire le analisi. La diagnosi è stata di patologia da decompressione (PDD) vestibolare.

Ho contattato successivamente il Centro di terapia iperbarica di Trieste dove il Dott. Rinaldi mi ha suggerito di eseguire un doppler transcranico al fine di rilevare eventuali shunt sx-dx, esame che ho eseguito ed è risultato positivo. Grazie per l'attenzione.

 

Risponde il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:

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Risposta del dottor Longobardi:

Caro Mauro, grazie per la stima e l'attenzione.
La diagnosi di incidente da decompressione (DCI) vestibolare sembra corretta.

Su con la vita: non è - di per sé - una controindicazione assoluta all'attività subacquea. È da escludere una sindrome da appiattimento della lordosi cervicale complicata da kinking (inginocchiamento) dei vasi arteriosi del collo. Consiglio una radiografia funzionale del collo (massima flessione ed estensione) ed ecodoppler dei tronchi arteriosi sopra aortici. Utile verificare eventuali fattori di compromissione o esiti cerebrali. Consiglio una RMN cerebrale.

Per approfondire il percorso di diagnosi e terapia dello shunt destro sinistro, prendi appuntamento con la segreteria del Centro iperbarico Ravenna (tel. 0544-500152) per un test ossigeno (emogasanalisi mentre respiri ossigeno a elevato flusso + ossimetria transcutanea). Per escludere lo shunt destro sinistro polmonare consiglio scintigrafia polmonare perfusionale (se il radiologo volesse maggiori informazioni fammi chiamare al cellulare).
Solo dopo tale esame, valuteremo insieme se sia necessario proseguire con indagini più invasive quali un ecodoppler transesofageo. Ti aspetto. Ciao, Pasquale

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